Problemi dell'adolescenza

Aiuto psicologico per affrontare i problemi dell'adolescenza

Secondo uno psicanalista inglese Donald Winnicott "l'adolescenza è una scoperta personale durante la quale ogni soggetto è impegnato in un'esperienza: quella di vivere; in un problema: quello di esistere".

Questa fase di scoperta è segnata da numerosi cambiamenti somatici e psichici ed è finalizzata ad un assetto nuovo del soggetto. Ma questo assetto "nuovo ed originale" può essere la causa di turbamenti, come l'angoscia di perdere, nella trasformazione l'unità dell'io, un timore di un ritorno all'impotenza originaria; il rischio di una chiusura in se stessi per l'incapacità di far fronte alle nuove e pressanti richieste dell'ambiente.

I mutamenti indotti dalla pubertà e la consapevolezza della maturazione sessuale ci fanno considerare l'adolescenza come una fase dello sviluppo caratterizzata da una disarmonia temporanea, come una mancanza di integrazione, come sospensione fra un passato inattuale e un futuro appena abbozzato.

Durante l'adolescenza il rapporto con i genitori cambia; se fino ad una certa età mamma e papà ci appaiono perfetti, sanno sempre come risolvere le situazioni e ci tirano spesso fuori dai guai, poi da un giorno all'altro questa alchimia si spezza e la prima sensazione che i ragazzi hanno nei confronti dei genitori è del tutto simile ad un rifiuto istintivo.

Voler essere grandi; voler far da soli o almeno essere convinti che sono capaci di camminare con le loro gambe. Anzi molto spesso proprio i litigi più aspri sono in realtà un modo per costruire un rapporto che non è più bambino/adulto, ma tra due persone cresciute. Questo perché i ragazzi sono pieni di nuove opinioni, di idee molto nette da esprimere; mentre il metodo è ancora come dire da affinare, le affermazioni troppo perentorie.

È probabile che la scarsa voglia di dialogare con i genitori che hanno gli adolescenti sia causata anche dall'incapacità degli adulti della famiglia di instaurare un dialogo sano con loro. Spesso i ragazzi sostengono che gli adulti pensino troppo a loro stessi, comunichino poco e non capiscano le loro necessità. In questo caso il dialogo è quasi unilaterale e spesso verte su argomenti che non interessano un granché al ragazzo.

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